La Maratoneta by Jamie Freveletti

La Maratoneta by Jamie Freveletti

autore:Jamie Freveletti [Freveletti, Jamie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thrillers, General, Fiction
ISBN: 9788858503157
Google: vjB2eeKsd-4C
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2011-04-04T22:00:00+00:00


27

Procedevano a un’andatura ridicolmente lenta. C’erano più di trenta gradi e l’umidità dava l’impressione di camminare nella nebbia. Il terreno sulla riva del fiume affondava sotto le loro scarpe. Emma avvistò più di un serpente, uno dei quali era nero con strisce arancioni in un disegno geometrico. Nessuno dei rettili sembrava incline ad attaccarli, ma lei si tenne comunque a distanza. Nuvole di insetti volteggiavano nell’aria. Emma e Sumner li tenevano lontani con le mani, ma ce n’erano troppi. Svolazzavano sugli occhi e nelle orecchie e si attaccavano perfino agli angoli della bocca. Uno entrò nel naso di Emma, che dovette sternutire come una pazza per mandarlo fuori.

«È disgustoso» disse Emma.

Sumner la guardò e annuì mentre agitava le mani contro la nube ronzante.

Si fermarono e montarono la tenda. Accesero il fuoco e scaldarono il maiale. Sumner ne tagliò alcuni pezzi e li passò a Emma. Lei prese dallo zaino la bottiglietta di vino rosso sopravvissuta allo schianto dell’aereo.

Sumner scoppiò a ridere. «Sembri Mary Poppins: tiri sempre fuori qualcosa di buono da quella borsa.» Un sorriso gli illuminò il viso e gli occhi gli brillarono divertiti.

Emma fu sorpresa da quella reazione, e ricambiò il sorriso. «La buona carne merita un buon vino.» Esibì la bottiglia come un sommelier al Ritz. «Signore. Bolla, Valpolicella di ieri. La nostra migliore offerta.» Svitò il tappo e bevve un sorso di vino, assaporandolo. «Ottimo.» Passò la bottiglia a Sumner, che si servì a propria volta.

Addentarono il maiale.

«È fantastico!» esclamò Emma. Sumner annuì e gliene tagliò un altro pezzo.

Mangiarono in silenzio. Sumner si chiuse in se stesso e nei suoi pensieri. Fu come se lo scoppio di risate non fosse mai avvenuto. Dopo aver mangiato, Emma infilò una piccola ciotola di stagno presa al campo di Mathilde nello zaino, al quale poi si appoggiò a mo’ di cuscino. Fissò Sumner, pensando a come aveva colpito l’elicottero.

«Dove hai imparato a sparare in quel modo?»

«Me l’ha insegnato mio padre.»

«Dove sei cresciuto?»

«Nel Minnesota. Le pistole sono una tradizione lì.»

«Cosa fai per la Southern Hemisphere Drug Defense?»

«Controllo aerei non identificati che volano sotto i radar da e per Miami.»

«Ah. Quindi questo spiega la tua vasta conoscenza delle abitudini dei narcotrafficanti e il tuo ottimo spagnolo.»

Sumner si strinse nelle spalle e rimase in silenzio.

«Quante lingue parli?» domandò.

«Quattro.»

Emma fu colpita. «Io ne parlo due. Be’, tre, veramente. Inglese, tedesco, e latino. Come scienziata, il latino è la lingua che probabilmente uso di più, il che è strano visto che si tratta di una lingua morta. Il tedesco è tra le lingue che parli?»

Sumner annuì. Lei avrebbe voluto continuare a fargli domande più personali, ma decise che era meglio sospendere l’interrogatorio. Inoltre, le sue risposte stringate davano poca soddisfazione. Avevano un sacco di tempo per conoscersi, e le zanzare la stavano mangiando viva.

«Vado nella tenda. Ne ho avuto abbastanza degli insetti per oggi» disse.

Sumner annuì di nuovo e continuò a mangiare. Emma strisciò nella tenda, si sdraiò sul fianco, ma invece di dormire si ritrovò ad aspettare che Sumner la raggiungesse. C’era qualcosa di rassicurante nella sua presenza silenziosa.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.